Pierdomenico Baccalario, La rivincita dei matti, Mondadori 2022
Agnese, che tutti chiamano Steno, nell’estate del 1982 ha tredici anni. È l’estate magica in cui l’Italia di Paolo Rossi ed Enzo Bearzot vincerà i Mondiali di calcio contro la Germania Ovest. Ma è anche l’estate in cui lo zio Arturo Praz, detto Leggenda, si mette in testa di giocare la sua partita, raccogliendo i vecchi amici per sfidare, il giorno della finale, gli infermieri del manicomio. Già, perché Arturo, Bones, Mario, Bobi e tutti gli altri sono legati da un passato comune: sono ex pazienti del Collegio – è così che chiamano l’ospedale psichiatrico della città – e ne sono usciti grazie a un dottore rivoluzionario e gentile, uno che ha cambiato il mondo: Franco Basaglia. In sella alla Vespa dello zio, lanciata per le strade di una Trieste avvolgente e carica di fascino, Steno segue le incredibili avventure della squadra dei matti a cui, scopre a un certo punto, è legato anche il destino della Nazionale azzurra. Arturo e i suoi compagni cercheranno la loro rivincita, portando sul campo rabbia, paura, speranze e ogni scintilla della propria esistenza, per dimostrare che diverso e normale significano spesso la stessa identica cosa.
Il romanzo ispirato e appassionante di un grande scrittore: un inno al valore della diversità, una storia popolata di personaggi indimenticabili che si muovono sul palcoscenico di una città magica.
Francesco Zani, Parlami, Fazi editore 2023
Si chiama Alessandro ma per tutti è Gullit, come il calciatore del Milan, anche se parla appena e balbetta, accende le luci di casa durante il giorno, legge i giornali al contrario e non ha neppure un amico.
L’unico a capirlo davvero è il fratello maggiore, capace di varcare i confini di quel mondo chiuso che il ragazzo ha creato per difendersi, fatto di gesti ripetitivi e silenzi incomprensibili. I due crescono insieme sotto il sole di Cesenatico, tra gli ombrelloni colorati del Bagno Beatles, lo stabilimento balneare gestito dai genitori che si accende di allegria in estate per rimanere nascosto nella nebbia d’inverno. Se per il padre il bagno è la chiave per un’esistenza migliore, per la madre le stagioni che si susseguono al lavoro sono sempre più faticose, tanto da spingerla a mandar giù un bicchiere di vino dopo l’altro per tentare di sopravvivere alla tristezza. Quando la pericolosa ambizione del padre trascina l’attività di famiglia in un giro d’affari poco chiaro, il giovane Gullit decide di farsi avanti, rompendo per sempre l’equilibrio delle cose.
Parlami, il commovente esordio di Francesco Zani, racconta con voce limpida e sincera l’arrivo di un bambino speciale capace di scardinare i meccanismi di una famiglia come tante. Un romanzo di formazione delicato e vibrante che ci mostra come l’amore sia capace di superare anche le differenze più profonde, con un protagonista dallo sguardo diverso che entrerà sicuramente nel cuore dei lettori.
«Parlami di Francesco Zani ha il sapore salmastro dell’Adriatico e un orizzonte fatto di sentimenti pronti a esplodere nel bene come nel male. Perché quando si è giovani, quando l’inesperienza la fa da padrone, un attimo può essere fatale. Zani ha la penna degli scrittori autentici, quelli che scelgono l’unica parola, l’unica parola esatta». Daniele Mencarelli
Sara Rattaro, Il cuore di tutto, Mondadori 2022
Ale vive a Roma, ha quindici anni e una grande passione per le commedie romantiche. Ma basta una chat su WhatsApp a sconvolgere la sua vita per sempre. Costretta a trasferirsi con la famiglia a Genova, affronta la seconda superiore in una nuova città, in una nuova scuola e con nuovi amici: Giulia, eccentrica e curiosa, ed Elia, sensibile e desideroso di farsi conoscere per quello che è. In biblioteca Ale incontra un ragazzo dai misteriosi occhi verdi, Matteo, che sogna di diventare scrittore e che, dopo il tragico crollo del ponte Morandi, teme il crollo della propria famiglia. E poi c’è Costanza, la zia di Matteo, malata di Alzheimer. Comparsa all’improvviso dal nulla, affida a un diario segreto un passato che potrebbe riscrivere il presente. Ognuno, in questo struggente racconto a tre voci, tenta di dimenticare qualcosa, un dolore, ma si può dimenticare solo ricordando. E per arrivare al cuore di tutto ciò che conta davvero è solo l’amore in tutte le sue forme.
“…tocca temi come il bullismo, il suicidio adolescenziale, l’amore e la scoperta sessuale. Ma anche il rapporto con la famiglia, con i nonni, l’Alzheimer. È ambientato a Genova all’indomani del crollo del ponte Morandi”
Gigliola Alvisi, Egea Haffner, La bambina con la valigia, Piemme 2022
Nel 1945, quando suo padre scompare, inghiottito nelle spaventose voragini carsiche, Egea è solo una bambina. Ancora non sa che a breve inizierà la sua vita di esule, che la costringerà a lasciare la sua terra e ad affrontare un futuro incerto, prima in Sardegna, poi a Bolzano, accudita da una zia che l’amerà come una figlia. La geografia del cuore di Egea Haffner avrà però sempre i colori, gli odori e i suoni di Pola, la sua città. Ed è una geografia che custodisce la sua storia personale, ma è anche parte della nostra vicenda nazionale: nella sua memoria si riflette il dramma di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Il suo racconto tiene accesa la luce della memoria e si fa simbolo della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa.
Francesca Mannocchi, Lo sguardo oltre il confine, DeAgostini 2022
Francesca Mannocchi snoda l’intricata materia dei conflitti di oggi ai confini con l’Europa, e guida i ragazzi alla comprensione del presente. Il profumo dei cedri libanesi, il colore ocra del tardo pomeriggio afghano, il sorriso di un uomo siriano che in silenzio studia un’ospite straniera per capire se raccontarle la propria storia. Sono solo alcune delle nitide immagini che vedremo attraverso lo sguardo oltre il confine di Francesca Mannocchi, giornalista di guerra sul campo che da molti anni porta nelle nostre case la cronaca di ciò che succede attorno a noi, nelle regioni di Iraq, Libano, Afghanistan, Libia, Siria, fino alle città dell’Ucraina.
Paesi distanti e diversi dal nostro solo in apparenza, le cui vicende ci interessano da vicino perché fanno parte dell’oggi che conosciamo, con gli attacchi terroristici, le rivoluzioni, la povertà, le ondate migratorie. Francesca ci conduce nei territori di guerra in un viaggio fatto di luoghi, culture e tradizioni antiche, ma soprattutto di persone, adulti e ragazzi, vite vere di superstiti e combattenti chiamati a difendere la propria casa, i propri diritti, il proprio futuro. Una preziosa testimonianza diretta per ricostruire l’ingarbugliata trama della Storia, perché capire il passato aiuta a districarsi nel presente e, forse, a cambiare il domani.
Daniele Coluzzi, Io sono Persefone, Rizzoli 2022
Il destino di Core, giovane dea, è già stato scritto: regnerà sulla natura, assicurando terreno fertile e raccolti abbondanti. E, soprattutto, non si innamorerà mai, rimanendo casta per sempre. È ciò che sua madre, Demetra, ha deciso per lei e che Core ha sempre creduto di desiderare. Ma il fato è imprevedibile, anche per una divinità dell’Olimpo. Durante una passeggiata tra i campi ai piedi dell’Etna, Core viene rapita: Ade, il sovrano degli Inferi ha scelto proprio lei come sua regina. Improvvisamente, la giovane dea si trova sola in un mondo tenebroso e sconosciuto, popolato da anime defunte e divinità mostruose: gli Inferi sono la sua nuova casa, e Persefone il suo nuovo nome. Fuggire, il suo unico obiettivo. Ma gli opposti esistono solo nella nostra mente, o almeno è ciò di cui vuole convincerla l’oscuro signore degli Inferi. Nel regno della morte, le certezze di Core, dea della vita e della fertilità, cominciano a vacillare. Tocca soltanto a lei, ora, scrivere il proprio destino e scegliere: a quale mondo appartiene davvero? Persefone è una protagonista senza tempo, alla ricerca, come tutti noi, della propria voce, in un viaggio nelle profondità degli Inferi e dell’animo umano.
Fabio Geda, Fai qualcosa!, Mondadori 2021
Una città sul mare, la primavera che avanza, la scuola. Questo è il mondo di Matteo, Anita, Zahira e Luca, quattordicenni che, all’improvviso, capiscono che il modo in cui si gestiscono le cose, lì in mensa, a loro proprio non piace: è la plastica, il problema. È troppa, inquina e sembra che a nessuno importi. Così decidono di mettere in piedi una protesta, ma chi avrebbe l’autorità di ascoltarli non muove un dito e, anzi, qualcuno prova a sabotarli, tanto tra i compagni quanto tra gli insegnanti. E poi c’è lei, la professoressa di Storia con una misteriosa cicatrice sulla fronte, che un giorno racconta di quando aveva vent’anni e protestava al G8 di Genova, nel 2001. E se quella cicatrice arrivasse da lì? Forse lei avrà voglia di ascoltarli e di capire quello che, per i ragazzi come loro, conta come non mai: agire subito, perché un altro mondo è ancora possibile.
A vent’anni dai fatti di Genova, un romanzo che stimola riflessioni sullo stare al mondo, sull’essere parte di una comunità, sul diventare cittadine e cittadini con diritti e doveri, tra cui quello di interessarsi tanto del pianeta quanto della propria scuola.
Gianluca Antoni, Io non ti lascio solo, Salani 2021
L’amicizia è affrontare insieme la paura. Lo sanno bene Filo e Rullo, due ragazzini diversissimi eppure inseparabili, che decidono di scappare da casa e di avventurarsi tra i boschi, alla ricerca del cane di Filo, perso durante un temporale. Per ritrovarlo si spingono fino alla cascina di Guelfo Tabacci, uno schivo montanaro di cui si mormora che anni prima abbia ucciso suo figlio. Così, l’ingenuità della loro fuga lascia il posto ai terribili segreti del mondo degli adulti. Molto tempo dopo, nella cantina di quello stesso casolare vengono ritrovati due diari. Sono stati proprio i due amici a scriverli, consegnando a quelle pagine ingiallite la soluzione del mistero e il racconto, insieme crudo e poetico, di un’estate destinata a cambiare per sempre le loro vite. In un paesaggio dominato dal contrasto tra la luce dell’eterna innocenza e il buio del dolore, Gianluca Antoni mescola le atmosfere del giallo a quelle del romanzo di formazione. Con colpi di scena e toni delicati, racconta i rapporti tra genitori e figli, le strategie imprevedibili con cui affrontiamo la perdita, ma anche la tenacia di legami fatti per sopravvivere al tempo.
Riccardo Gazzaniga, Abbiamo toccate le stelle, Rizzoli 2018.
Lo sport non è fatto solo di vittorie e di sconfitte. È importante anche come si vince e come si perde. Perché essere un campione non significa soltanto conquistare una medaglia, battere un record, dominare nella propria disciplina, ma conquistare un primato morale, saper difendere un ideale nobile, dare un esempio. E combattere contro avversari invisibili e subdoli come la discriminazione razziale, politica o sessuale, contro malattie o infortuni gravissimi, o semplicemente contro regole ingiuste e tradizioni fuori dal tempo. I protagonisti di questi venti racconti, con le loro scelte coraggiose e la loro straordinaria capacità di lottare, ci mostrano come lo sport può cambiare il mondo, quando si fa portavoce dei più alti valori umani. La storia di Yusra Mardini, ragazza che scappò a nuoto dalla guerra; di Gino Bartali, campione che pedalò per salvare centinaia di ebrei; di Emile Griffith, pugile che uccise sul ring e amò gli uomini; di Kathrine Switzer, prima donna a correre una maratona; di Peter Norman, eroe silenzioso tra i due giganti del 1968: queste e tante altre storie raccontate dalla voce forte e dolce, epica e commovente di Riccardo Gazzaniga.
Gigliola Alvisi: La ragazza che voleva raccontare l’inferno, Rizzoli 2019.
Ilaria Alpi è stata uccisa in Somalia nel 1994, insieme al cameraman Miran Hrovatin. Aveva trentadue anni ed era una reporter della RAI. Quando è morta stava indagando su un traffico di armi e rifiuti tossici tra la Somalia e l’Europa. Per Ilaria raccontare le ingiustizie, le violenze e soprattutto non tacere la verità era una sorta di imperativo. Ma cercare sempre la verità può far paura. Per questo la verità sulla sua morte ancora non si conosce per intero. Con la prefazione aggiornata di Mariangela Gritta Grainer, già Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi, e una nuova nota dell’autrice, nel venticinquesimo anno dalla scomparsa della reporter.
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